Antonino Gatto – Poesia
Oggi verserò per te un altra lacrima di china,per sentirmi ancora incatenato a tesu questa pergamena.
Oggi verserò per te un altra lacrima di china,per sentirmi ancora incatenato a tesu questa pergamena.
Cielo e mare si toccano, nell’immaginario nostro orizzonte, creando una “riga” sulla quale si adagia la poetica scrittura del nostro vivere.
I poeti sono come i bambini: quando siedono a una scrivania, non toccano terra coi piedi.
Perché scrivo…Scrivere, per me, è aprire i cassetti della memoria, dove ho riposto tante cose, nonostante la mia giovinezza… Scrivere mi fa molto spesso fuggire da questo mondo crudele e caotico senza morire… Un mondo troppo materialista, fatto di apparenza ed esteriorità, in cui si è, soltanto se si ha qualcosa… Un mondo indifferente ed egoista che non da più speranze e futuro a noi giovani… Un mondo che non ha nessun rispetto né per gli anziani, né per la salute, né per la natura. E, prima di finire, faccio mie le parole di Luca de Pieri: “Sono giovane e pieno di entusiasmo e scrivere per me è un modo per fare uscire le emozioni e le sensazioni che ho dentro; per questo motivo mi definisco più un paroliere che un poeta…”
Lo scopo della poesia è quello di ripristinare il silenzio, la capacità di tacere.
D’oltre l’oceano,ti arriveranno queste parolespinte dalla corrente,per raggiungere il tuo cuore,per ringraziarti delle lacrimeche hai…
Il poeta ascolta la bruma non i consigli.