Antonio Albanese – Politica
Qualunquemente e infattamente ‘n tu culu.
Qualunquemente e infattamente ‘n tu culu.
Se questa è l’informazione di sinistra, preferisco Emilio Fede.
Se la Legge non ammette ignoranza, allora è diritto di ogni cittadino che ogni legge sia comprensibile senza che gli necessiti una Laurea in Giurisprudenza.
Ma quante parole, in questi giorni sembrava di stare nell’anticamera della canonica, buoni propositi, autocelebrazioni di onestà, sincerità, coerenza. Peccato che il tutto sia come la neve ad agosto. Davvero, cari eletti, e non avete una scarsa opinione delle persone che vi mantengono.
I colori, nelle teste e nelle mani dei pittori, hanno creato e creano capolavori, nelle teste dei politici hanno creato e creano disastri.
Oggigiorno la politica è una discarica umana.
È il 19 luglio 1992 che finisce la giustizia italiana, una fine che arriva nel modo più efferato e drammatico che si può immaginare. Una fine che si vede negli occhi lucidi, increduli e rassegnati di un uomo che allora era uno degli ultimi uomini della vera giustizia. Tutto di li in poi si sgretola in un sistema che così brutalmente malato che ci ha portati a questa attuale situazione, perché di Uomini di giustizia come quelli capitano una sola volta e gli si abbandona a un destino che viene ritenuto sia solo il loro, e si arriva a capire troppo tardi che con loro è morto lo spirito di giustizia e legalità del “Bel Paese”.