Antonio Belsito – Tristezza
Poi, arriva la tristezza. Non ti accorgi quando arriva ma la scorgi e non puoi fare altro che attendere perché, comunque, arriva.
Poi, arriva la tristezza. Non ti accorgi quando arriva ma la scorgi e non puoi fare altro che attendere perché, comunque, arriva.
Sto ridendo. Questo è ciò che la gente superficiale vede. Nessuno è capace di leggermi negli occhi, eppure, sono così trasparenti.
Ti guardi dentro e cerchi nel tuo cielo un altro cielo. Voli. Poi, ti fermi. Rifletti e ti scomponi pure. Un altro cielo nel tuo cielo. Caduta libera per sentire la forza di gravità. Ti estranei e, poi, rinvieni. Un cielo. Un altro cielo. Corri senza freno mentre le palpebre si bagnano d’ebbrezza. Corri quasi solo. Insegui quella comprensione, quella sensibilità, quella lealtà. Insegui. Pervieni quasi solo. Ti giri, ti rigiri, ancora giri. Stringi i denti mentre sta sopraggiungendo un sorriso. Un altro cielo nel tuo cielo.
Che tristezza. È triste, per davvero, che campiamo tutti quanti come idioti, e alla fine moriamo.
– Prendo un foglio per farti sfogare.- Non scrivo con la penna, ma scrivo con il mio sangue.
La vita scorre attraverso gli occhi delle persone lacrime a volte ne restano incastrate dentro, mostrando colori cangianti dell’iride che le trattiene.
È utopia pensare di svegliarsi senza sentire “il dolore” degli errori.