Antonio Cuomo – Morte
Signore manda qualcuno, quando io me ne sarò andato, qualcuno che la faccia continuare a sorridere, qualcuno che le voglia bene, perché io da lassù nel vederla felice, sarò contento.
Signore manda qualcuno, quando io me ne sarò andato, qualcuno che la faccia continuare a sorridere, qualcuno che le voglia bene, perché io da lassù nel vederla felice, sarò contento.
Il rumore più assordante è il silenzio di chi non corrisponde.
La morte non è niente per noi. Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
Morte non è il cessare della vita, così come la notte non interrompe il giorno.
La freccia gli si piantò alla base del collo ed egli si accasciò contro la parete e mentre l’anima gli usciva gorgogliando dalla ferita gli occhi gli s’arrovesciarono all’indietro e potè vedere per un momento dentro di sé. Vi trovò il villaggio natio, le acque scintillanti del mare e i suoi passi di fanciullo lungo la riva, sentì gli spruzzi e la schiuma e la sabbia dorata sotto i piedi, il calore del sole sulle spalle nude. Desiderò di non essere mai partito mentre, piangendo, scendeva per sempre nel buio e nel freddo.
Non è vero che i binari non s’incontrano mai, magari le rotaie dei treni. Esiste però un binario singolo, dove tu puoi lasciar andare il tuo bene per permettergli di arrivare la dove trova una dimora, la fermata dell’amore situata nella stazione del cuore.
Rispettare è donare ali alla sua anima concedendo così un volo al suo cuore.