Giovanni Schettino – Morte
Si muore nello stesso modo in cui si è vissuti: soli!
Si muore nello stesso modo in cui si è vissuti: soli!
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
È tutto un mistero, cosa c’è dopo il “volo”? Il mistero stesso ha conservato in sé un mistero, un mistero divino. Ora, come non mai, la “notte delle albe” si è tramutata in qualcosa di grandioso, perché verrà il giorno in cui, finalmente, riverrà il tramonto, e quel tramonto non morrà mai!
Il giorno della mia morte vorrei che la mia anima diventasse cieca… per non vedere le loro lacrime.
La realtà che percepiamo è ricostruita attraverso sinapsi; quando qualcuno per noi importante viene a mancare in realtà occuperà per sempre quel posto nel nostro cuore.
Sono come la morte con la falce. Con facilità lascio crescere la vita e concedo fiducia e con altrettanta facilità spazzo via tutto ciò che non serve più davanti al mio cammino.
La morte l’ho mandata a cagare più di una volta, ma è troppo assillante. Non si arrende mai!