Jean-Paul Malfatti – Morte
La morte né mi affascina né mi ripugna, semplicemente mi intriga e mi sfida ogni giorno di più.
La morte né mi affascina né mi ripugna, semplicemente mi intriga e mi sfida ogni giorno di più.
Dopo ogni tempesta vi è sempre una luce, Sarà vero!? Perché in ogni tempesta io vedo solo dolore e la morte!
Provate a leggermi non con gli occhi di un critico letterale, bensì con quelli di un lettore esigente ma allo stesso tempo un po’ indulgente con gli aspiranti scrittori. E chissà, magari riuscirete a sentirmi con le orecchie del cuore e toccarmi con le dita dell’anima, anche senza conoscere le ragioni che stanno dietro le cose che scrivo e il modo in cui le scrivo.
Ogni fine ha la sua tristezza ad accompagnarla.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti… (Lettera sulla felicità)
È la morte, è la vita: siamo noi, vampiri. È il sangue, nel sangue: la sua morte, la mia vita. La nostra dannazione.
La speranza non è l’ultima a morire, ma la penultima, prima vediamo morire lei, poi moriamo noi.