Antonio Curnetta – Tristezza
Non c’è inverno più freddo di quello in cui perdi l’unica persona che riusciva a scaldarti.
Non c’è inverno più freddo di quello in cui perdi l’unica persona che riusciva a scaldarti.
La vita ti riserva degli schiaffoni che ti arrivano dritti al viso e, quando ne hai presi così tanti, arrivi a un punto che solo il pensiero di prenderne un altro ti butta giù e gridi aiuto. Al tuo grido in molti corrono, ma nessuno ti tende la mano e ti dice alzati, ci sono io con te. E continui a rimanere giù mentre tutto passa, anche la vita.
Con gli occhi lucidi, gonfi di lacrime, com’erano stati tante altre volte in quei mesi, con la testa bassa e con la paura di dirsi addio, erano lì, l’uno di fronte all’altra. Avevano sempre provato a tenere lontana quella scena, a fingere che non sarebbe mai arrivato quel momento.
Tutti si ricordano degli errori che hai fatto ma nessuno si ricorda mai delle belle cose che hai riservato a loro.
Amore e odio per quella notte che, in compagnia, di alcool e vita ti sazia e, in solitudine, di domande e mancanze ti strazia.
L’amore è come una clessidra: scorre verso la fine.
Un fragile dolore unisce gli animi più di quanto possa fare una travolgente gioia.