Antonio Giovanni Palermo – Società
In Italia non si comprende ancora chi deve vergognarsi, se chi commette un reato oppure chi lo denuncia o lo fa emergere.
In Italia non si comprende ancora chi deve vergognarsi, se chi commette un reato oppure chi lo denuncia o lo fa emergere.
È più utile al paese un anziano pensionato che coltiva l’orto o porta i nipotini a scuola che un nuovo arrivato in politica.
Ad oggi, nonostante i tanti traguardi raggiunti, non pochi sono stati i passi indietro.
La gente tende a vedere quel che gli pare e pochi riescono a vedere te, te chi sei realmente, e non quel che appari!
Sin da quando il popolo ha conquistato il diritto di voto i burocrati si sono impegnati per rendere i sistemi di governo sempre più stupidi e caotici e purtroppo ci sono riusciti.
Non so perché in alcuni paesi e anche città ci sono persone, anche giovani, che sembrano rimaste ad una mentalità da fine ottocento. Qualcuno spiegasse a questi animali che avere macchine, cellulari e tv non fa di loro persone evolute e felici.
Nessuno può salvare il mondo, ma ognuno può scegliere di spegnere la “scatola vuota parlante”, uscire per le strade, osservare, ascoltare e parlare con la gente. Incontrarsi, unirsi, proporre idee, realizzare ideali per migliorarci e vivere alla pari. Il cambiamento non è un’utopia, e si può raggiungere se si cammina uniti, insieme, e non divisi tra bandiere di partiti i cui adepti fanno soltanto i propri interessi. Se poi le persone dei “neonati movimenti apartitici” si stringono le mani, (il tempo al presente è voluto) il cambiamento nasce, cresce, matura e migliora la vita di tutti; pensiamo ai bambini e alle bambine che sono gli uomini e le donne di un domani molto vicino, perché siamo noi, in parte, responsabili del loro futuro.