Antonio Muntoni – Tristezza
Solo quando vengo accarezzato dolcemente dalla solitudine, riesco a sentire quanto rumore sa fare il silenzio…
Solo quando vengo accarezzato dolcemente dalla solitudine, riesco a sentire quanto rumore sa fare il silenzio…
Con le lacrime versate per amore, si potrebbe innaffiare un deserto.
Difficile capire, o almeno provarci, l’uomo che trova l’anima gemella, che lo prende in ogni parte di se, e che per cause di forza maggiore… la perde… per sempre. Il cuore si inaridisce, si deforma alla sofferenza, e per non soffrire troppo il pensiero idealizza lei e solo lei, nessuno sarà mai come lei, nessuno. Sognarla è l’unico modo per rivederla e ed essere coccolato da lei, mille donne non sono lei, questa è la verità che alimenta solo il non vivere più. L’egoismo e la cattiveria sono essenziali per non fare entrare nessun’altra donna, in modo da farle andare via, perché quando lui si accorge che i sentimenti che sono solo del suo angelo, potrebbero trasferirsi in un altra donna, diventa insopportabile solo l’idea. E quando rimane di nuovo solo, sta meglio, perché può comunicare e sognare ancora con lei, il suo angelo eterno. È fatale quando ti rimane dentro, perché non si è più capaci di amare nessuno e la vita è vissuta solo a metà, fra l’alccol e donne, soldi sperperati e locali. Triste e incomprensibile la mente umana in queste situazioni, è comprensibile solo il provarci a cambiare. Chi lo sa, poi, per quale motivo egli vuole solo riprovare certe sensazioni, a ogni costo, anche di far soffrire altre persone, senza alcun ritegno, senza onore, senza sentimento alcuno, mandando alla deriva la sua vita stessa e quella degli altri.
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
Il dolore fa cambiare le persone. Anche se non vogliono!
Lascia urlare il dolore dentro l’anima, lascia che le lacrime portino via la sofferenza, chiudi gli occhi quando ti dicono di non pensarci, non addormentarti con il groppo alla gola, addormenterai solo il dolore e si ripresenterà ancora più forte.
Ci sono ferite che non guariscono mai.