Antonio Pistarà – Abitudine
Chi si abitua, nella vita, finisce per abituarsi a se stesso cessando di vivere la vita dalla quale si era abituato.
Chi si abitua, nella vita, finisce per abituarsi a se stesso cessando di vivere la vita dalla quale si era abituato.
Per fermare un matto ci vuole una folle. L’abitudine in un rapporto con il tempo stanca.
Io sono una spettatrice obiettiva, come lo è un estraneo. Aspetto il mio tempo che…
In spiaggia arrivo sempre tardi, verso le diciotto, diciannove. Mi sdraio e vedo la gente andar via, in lontananza bambini che giocano, la risacca color arancio, lo strofinare dei ciottoli sulla battigia in perfetta armonia con il canto delle cicale, gli ombrelloni chiusi, il sole in pensiero per il mio ritardo di cinque minuti. Tranquillo, anche oggi facciamo il bagno assieme, separati dall’orizzonte, stravolti d’incanto.
Ci rendiamo conto di essere cambiati quando vogliamo mutare ciò che il giorno prima ci sembrava perfetto.
Mi vesto di mare quando dico una cosa che poi devo anche fare.
“Sento l’aria muoversi e accarezzarmi il viso” ; le finestre e le porte sono chiuse, capisco, ed in silenzio accolgo quella carezza che mi doni al cuore e che lentamente fa scorrere una lacrima dal mio viso che asciugo inutilmente poiché lei è già entrata nel viaggio più bello e sconosciuto alla comprensione umana; il viaggio verso il cuore. Là, dove una volta fermatasi, rimarrà per sempre, in ricordo della tua memoria.Grazie di avermi amato e di avermi concesso la meraviglia della mia infanzia insieme a te che, con le tue risate, la tua spensieratezza e la tua nobiltà d’animo il tuo amore ha alleviato la mia sofferenza ed ha inciso il mio cuore di un eterno ricordo di te in me in quello che oggi riconosco essere “un angelo”.