Antonio Polichetti – Desiderio
La voglia ossessiva uccide il desiderio.
La voglia ossessiva uccide il desiderio.
Un mondo dove le persone non vengano giudicate dal colore, dalla razza, dalla religione, dove un sorriso è solo un modo gentile di augurare una felice giornata, dove i bambini possano giocare liberamente per le strade, dove ogni singola persona abbia un gesto gentile per un suo simile, dove la natura non venga privata della sua bellezza, dove un uomo non debba combattere contro un suo fratello, dove ogni abitante dell’universo contribuisca perché la vita comune sia migliore, dove l’amore non debba limitarsi solo a pochi eletti, dove il semplice fatto di esistere, sia la gioia più grande. Davvero tutto questo resterà solo un sogno per l’umanità?
Il desiderio non è altro che una voglia d’egoismo da soddisfare.
Il pensiero più puro che possiamo manifestare, è la riflessione, che ancora dobbiamo pensare.
Il mio corpo è pazzo di desiderio e il mio cuore rischia di scoppiarmi nel petto.
Se la scienza scoprisse una pillola che facesse cambiare il “gusto”, in quel che rimane vorrei diventar madre.
Ho vissuto più in quindi giorni che in quindici anni; e mi sembra che nessuna delle mie lunghe settimane di dolore eguagli in acutezza di spasimo questa breve settimana di passione. Il cuore mi duole; la testa mi si perde; una cosa oscura e bruciante è in fondo a me, una cosa ch’è apparsa all’improvviso come un’infezione di morbo e che incomincia a contaminarmi il sangue e l’aniam, contro ogni volontà, contro ogni rimedio: il Desiderio.