Antonio Recanatini – Società
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.
È veramente maturo chi sa di aver torto e lo riconosce. Sfortunatamente per alcuni il mio carattere è particolarmente forte e indipendente, non sopporto chi si atteggia, chi vive di etichetta, chi usa arroganza, presunzione e convenienza, chi fa grandi giri di parole credendo di aver detto molto e invece ha solamente perso fiato, non soltanto con me, ma con tutti.
Il nostro paese ha ancora difficoltà nel gestire le persone colte negli ambiti lavorativi.
La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezzà, con tanta grazia o cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
Rare tracce di peccato, di servizie e di ricchezzerare tracce di tenerezze, in un mondo che si nascondenella propria incolumità.
Tutti hanno partecipato al grande banchetto,al momento del dessert molti se ne sono andati, “ormai siamo alla frutta” è stata la scusa degli “andanti”,sono rimasti in pochi per pagare il conto,ne i più ricchi ne quelli che avevano organizzato la cena.Troppi di noi sono fra quei pochi che sono rimasti a lavare i piatti per onorare i conti da pagare di altri.
Finché siam gregge, è giusto che ci sia crìcca social per leggi decretar; finché non splende il sol dell’anarchia vedremo sempre il popol trucidar.