Antonio Rinaldi – Abiti
È la pelle dell’orso che vesto ogni giorno, perché in un mondo di belve affamate, quella d’agnello avrebbe vita breve.
È la pelle dell’orso che vesto ogni giorno, perché in un mondo di belve affamate, quella d’agnello avrebbe vita breve.
E ogni notte muoio e ogni giorno risorgo, fragile e forte. Ogni notte l’oblio mi prende per restituirmi più vecchio al giorno successivo, più stanco, certo, ma anche più savio, perché la vita nulla sottrae, ma goccia a goccia aggiunge, fino a quando la mia misura non sarà colma.
Vivo male questo mondo paradossale, conscio del fatto di essere io stesso il paradosso.
Vestiti non con abiti firmati e nemmeno puliti, vestiti di ciò che sei, copriti con quello che hai nel cuore. Attraversa questa dannata vita, osa dove non hai mai osato, ammira le vette più alte che sogni, non temere se non ti senti all’altezza. Tu provaci! Pensa che se vuoi puoi e non importa quante volte ci proverai, quello che conta è la tua felicità, la forza che hai messo e la gioia che ti porterai ogni volta che dirai “eppure c’è lo fatta”, ho sfidato me stesso. Ricorda a volte la vita può anche essere una canzone stonata ma tu cerca di esserne lo stesso il migliore interprete.
Non vi è cosa al mondo più rumorosa del silenzio dei giusti: nel loro tacere vive l’umiltà di un’idea che si fa grande nell’azione di un gesto, nascosto agli occhi dei tanti, ma dirompente nel bene dei molti.
Esiste gente che non ha mai aperto un libro nella proprio vita, ma riesce bene nel leggere le vite altrui.
Ci sono donne che non hanno bisogno di essere ammirate per quello che indossano, ma per quello che custodiscono in fondo all’anima.