Arjan Kallco – Poesia
Il poeta è condannato a vivere sempre in eterno in mezzo alle bellezze, perché la sua anima è plasmata di bello.
Il poeta è condannato a vivere sempre in eterno in mezzo alle bellezze, perché la sua anima è plasmata di bello.
La poesia a volte diventa espressione artistica del grido dell’anima. È quel momento in cui il pianto sommerso, giunge sino a quelle pallide mani che impugnano quella stilo, ossia quella penna che rende lugubre ciò che, alla sua origine, era un candido foglio di carta.
Le poesie sprigionano pensieri ed immagini di un mondo parallelo e viaggiano da una mente all’altra, assumendo varie forme e rinnovandosi ogni volta che vengono lette. Sembra quasi che tocchino l’eterno.
I poeti, giovani e vecchi, leggono l’anima, non le parole.
La poesia è delicata e forte allo stesso tempo, e ha la capacità di far uscire il meglio di noi stessi o le nostre vivide preoccupazioni e le nostre gioie, nonché le nostre più profonde riflessioni.
Nella mia testa c’è sempre del fumo. Scrivere equivale a renderlo arrosto.
Scorre la vita su di un foglio di carta scritto da un poeta.