Arnaldo Fusinato – Medicina e salute
Arte più misera, arte più rotta, non c’è del medico che va in condotta.
Arte più misera, arte più rotta, non c’è del medico che va in condotta.
La malattia presenta innumerevoli aspetti squallidi, molti dei quali tu conosci anche troppo bene, mio caro”, disse a Jack mentre erano insieme nella cabina del commodoro, “e tra questi, in un certo senso il peggiore è il totale egoismo del malato. È vero che un organismo impegnato a sopravvivere deve necessariamente concentrarsi su sé stesso, ma la mente che abita quell’organismo è talmente incline a indulgere anche quando la necessità non sussiste.
Il torrente scorre da monte a mare, chi volesse fargli fare il percorso inverso necessiterebbe d’assistenza medica.
Non puoi conoscere una malattia se non l’affronti di persona.Solo “guardandola in faccia” potrai scoprirne il triste volto; se le sorriderai comunque, di rimando, ti accorgerai che il suo volto non sempre richiama tristezza…
Bisognerebbe pagare i medici per mantenerci in salute e non per curarci.
I cuochi coprono i loro errori con la maionese, gli architetti con l’edera e i medici con la terra.
“L’ultima cosa che si decide quando si scrive un libro” osserva Pascal “è che cosa mettere all’inizio”. Così, dopo aver scritto, raccolto e ordinato queste strane storie, dopo aver scelto un titolo e due epigrafi, devo ora chiedermi che cosa ho fatto, e perché.