Ettore Sottsass – Arte
Appendere un quadro al muro è come ascoltare la stessa canzone tutto il giorno.
Appendere un quadro al muro è come ascoltare la stessa canzone tutto il giorno.
Allora perché raccontarlo? Vi rendete conto che tutto ciò non ha nessun interesse? Dovete capire che vi sono due mondi: quello che è senza che se ne parli, e lo si chiama mondo reale, perché non si ha nessun bisogno di parlarne per vederlo. L’altro è il mondo dell’arte, e di questo bisogna parlarne, perché altrimenti non esisterebbe.
Pittori e poeti hanno sempre goduto di un’eguale libertà di tutto osare.
Una passione sfrenata per l’arte è un cancro che divora ogni altra cosa.
Se percepiamo più facilmente l’idea nell’opera d’arte che nella contemplazione diretta della natura e della realtà, ciò si deve al fatto che l’artista, il quale non si fissa che nell’idea e non volge più l’occhio alla realtà, riproduce anche nell’opera d’arte l’idea pura, distaccata dalla realtà e libera da tutte le contingenze che potrebbero turbarla.
Un’opera d’arte appartiene all’artista, non è un titolo al portatore.
Chi non è artista si trova di fronte a un quesito molto imbarazzante, se gli si chiede fin dove l’artista prenda sul serio ciò che per lui dovrebbe essere, e sembra essere, la cosa più seria; quanto prenda sul serio se stesso e quanto invece sia scherzo, celia o mascherata.
L’arte è una maschera della realtà.
Ciò che desidero, è che tutto sia circolare e che non ci sia, per così dire, né inizio né fine nella forma, ma che essa dia, invece, l’idea di un insieme armonioso, quello della vita.
Ora sono convinto più che mai che non esista arte esagerata. Credo pure che la salvezza sia solo nell’estremo.
Oltre la tela il nulla.
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Anzitutto, credo che un critico ne sappia sempre di più sull’opera di un artista dell’artista stesso. Ma, allo stesso tempo, ne sa di meno: la funzione del critico è proprio quella di saperne contemporaneamente di più e di meno dell’artista.
Il vero artista ha la capicità di lasciare sempre una grande emozione in noi!
Un’opera d’arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell’umano senza preoccuparsi né del buon senso né della logica.
L’arte, ricordalo, è sempre una grande afflizione…
Il mondo non ha mai concesso che un artista, pure alludendo con l’arte sua a tutto il circolo spirituale, esprimendo cioè una nuova bellezza che a sua volta suggerisce una nuova ragione e presume una nuova moralità, faccia rivoluzione totale.