Anna Maria D’Alò – Arte
Creo ogni volta che la vita mi annienta, ho urgentemente bisogno di far emergere la bellezza.
Creo ogni volta che la vita mi annienta, ho urgentemente bisogno di far emergere la bellezza.
La matematica è come un museo affollato di visitatori. Ogni teorema è un’opera d’arte consegnata alla storia.
Ognuno di noi è l’artista della propria vita.
Al mattino mi sveglio e assegno un nome ad una nuvola, poi la sera guardo le stelle e invento una nuova costellazione. Esercito la mia fantasia, perché solo in essa risiede la vera libertà.
Da Dio ho ricevuto in dono l’unico strumento per poter sopravvivere: l’arte.
Per un artista le esperienze di una vita si trasformano in arte. Ogni parola, ogni pensiero, ogni respiro, ogni movimento, diventano opere d’arte che comunicano in piena libertà.
Per me la creazione di un’opera d’arte è procreare, il frutto di un atto d’amore che avviene nel ventre del mio cervello che un pensiero feconda.
Realizzo le mie opere d’arte sostenuto da un grande sentimento d’amore, perché credo che le poche cose buone che sono rimaste, in questa società malata, sono fatte per amore.
L’arte è il mio nutrimento, è la sostanza che mi infiamma l’esistenza, è come un potentissimo incantesimo che si impossessa di me, è il caos, un labirinto d’emozioni dal quale ne uscirò solo dopo aver sconfitto l’oblio.
Un’opera d’arte conserva in sé il tempo, trattiene e condivide un’emozione per sempre.
L’arte è la fiera dell’incompiuto.
L’arte? È solo il sussurrare dell’anima.
L’ispirazione è un immenso territorio di colori, dove zampilla una sorgente di note chiamata musica, dove scorre un fiume di immagini chiamato pittura, dove alita un cielo limpido chiamato poesia.
L’arte è l’essenza dell’anima: la si trasmette a chi scrive, è come un’emozione che condividi con chi è capace di essere al tuo stesso passo attraverso le parole, e conduce a quello che sentiamo e proviamo. Il vero poeta è colui che emoziona, parlando con il cuore.
L’arte è il linguaggio dell’anima in amore.
L’artista è il narcisista per eccellenza, colui che nello specchio cartaceo ammira il riflesso della propria anima.
È l’opera stessa che in quanto artistica è anche critica, e non ha quindi alcun bisogno di essere criticata.