Francesco Andrea Maiello – Arte
La barbarie dell’integralismo: distrugge l’arte perché l’arte testimonia la cultura.
La barbarie dell’integralismo: distrugge l’arte perché l’arte testimonia la cultura.
L’epidermide è la mia tela e quell’ago la dipinge di attimi vissuti, che il tempo vuol a tutti i costi sbiadire, ma che l’inchiostro fa rimanere lì, impressi su di me per sempre.
Pittura e poesia sono facce della stessa medaglia, infatti le forme e i colori scorrono sempre attraverso il fiume dell’ispirazione per giungere al cuore di chi crea.
L’arte è una missione della fantasia che dona se stessa.
La danza è un soffio di un angelo che muove il vento con grazia.
Nell’arte pennellate di colori materializzano l’idea.
Osservando attentamente un fiore nei suoi particolari, restiamo stupiti dalle forme, dai colori dalle sfumature. Un pittore non potrebbe inventare niente di simile.
Se fossi un pittore carpirei la tua luce dei tuoi occhi, ritrarrei le tue mani, le stesse che mi hanno abbracciato e aiutato a crescere, le impressionerei sulla tela per fare un quadro unico al mondo. Disegnerei delle ali per prendere il volo.
L’originalità dell’avanguardia fa l’artista.
La scrittura è il mezzo di trasporto delle emozioni.
Dall’acqua salata del pianto dell’umanità, mista al sangue scarlatto della guerra, nasce il germoglio dell’arte, un’arte universale che dà vita ad una grande varietà di fiori, infiniti come gli infiniti modi di esprimersi dell’animo umano.
Scolpire, dipingere, suonare, cantare. Solo questa è arte? No. Anche l’amore è arte.
L’arte chiusa in un cassetto potrebbe restare solamente un difetto. Schiaffeggia la vita e proponiti ad essa con la tua capacità più rilevante, chissà cosa riserverai al domani dei tuoi figli.
L’arte è lo specchio dell’artista che riflette la sua anima smarrita nei labirinti del suo genio.
La mediocrità incombe. Addio alla genialità, scomoda e pericolosa.
Scrivere di vite semplici, presentare i successi di un personaggio che cade e si rialza convinto di poter dar tutto è molto più facile di quanto si pensi. Le mie storie non sono così, voglio parlare di anime perse in sé stesse che lottano e cadono mille volte per una sola vittoria; vivere la loro solitudine come se fosse la mia, sentire l’assenza dell’amore che vorrebbero ricevere, reggere ai fallimenti che in realtà sono un po’ anche i miei; accettare le loro debolezze senza riuscirci fino in fondo. Ed è in questa forte empatia che riconosco ogni giorno il fascino disarmante della scrittura. L’entrare a far parte di mille mondi vivendone fisicamente uno soltanto.
Per chi ama l’arte, non mettetela da parte ma mostratela a tutti come fonte di vita.