Arthur Schopenhauer – Ricchezza & Povertà
La ricchezza assomiglia all’acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
La ricchezza assomiglia all’acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
Il credente non si lascerebbe strappare la sua fede né tramite argomentazioni né tramite proibizioni. E se anche la cosa riuscisse nel caso di qualcuno, sarebbe una crudeltà. Chi per decenni ha preso sonniferi, naturalmente non può dormire se ne viene privato.
Non esita a penetrare, disturbando, tra gli accordi degli uomini di stato e tra le ricerche dei dotti, è capace di introdurre le sue letterine amorose e le ciocche dei capelli nei portafogli ministeriali e nei manoscritti filosofici, ordisce ogni giorno le trame più complicate e cattive, scioglie i vincoli più stretti, conduce a sacrificare a volte la vita o la salute, la ricchezza, il rango e la felicità, anzi priva di coscienza l’onesto e rende traditore il fedele.
La necessità libera l’imbarazzo della scelta.
La vera ricchezza è un dono che si ottiene solo tramite l’amore.
La ricchezza e l’apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l’uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
La proprietà prima di un lusso è un costo.