Arturo Donadoni – Politica
L’equivoco dei nostri tempi è che non è la politica a servirsi di tecnici, ma gli stessi a servirsi della politica.
L’equivoco dei nostri tempi è che non è la politica a servirsi di tecnici, ma gli stessi a servirsi della politica.
Sono un comunista, un comunista convinto! Per qualcuno potrebbe essere una fantasia. Per me è lo scopo della mia vita.
Le regole da rispettare sono strettamente in mano al nessuno di turno. I candidati all’ottava elezione fanno fuoco e fiamme, accendono gli entusiasmi di parenti e clienti. Una nuvola anarchica sta sopra al comizio di piazza, sistema antincendio organizzato dall’alto, quindi sicuro. Stivali prodotti in cina da una ditta italiana con dentro gambe europee con mente tedesca sorvegliano attentamente le piazze. Hanno pastrani grossi con gradi che non si vedono. Sono pronti ad aprirli all’occorrenza mostrando a seconda del bisogno qualche carota e molti bastoni, perché secondo studi molto seri è più di bastoni che di carote che abbiamo bisogno.
Il marxismo non è scientifico: potrebbe avere, però, pregiudizi scientifici.
La politica non s’acquieta sul probabile percorso, ma quell’architettura va cercando, in cui la sola pietra in suo possesso della volta sia la chiave.
Questa classe politica non ha poteri ne sulla burocrazia ne sulla magistratura ne sull’esercito, se non per apparentamenti, nomine ed intrallazzi, ha potere solo sui poveri cittadini.
Nelle persone comuni i molti pensieri corrispondono a pochi discorsi,poca voglia di parlare,in molti uomini pubblici pochi pensieri in testa corrispondono a troppe chiacchiere inutili,troppa voglia di parlare.