Carmine De Filippo – Ateismo
I miracoli non esistono, sono solo una serie di coincidenze che si presentano in un unico momento.
I miracoli non esistono, sono solo una serie di coincidenze che si presentano in un unico momento.
Pensiero libero: Dio della realtà sa poco, solo io so, che la vivo, inutile che lo parlo, non mi ascolta, devo arrangiarmi da sola.
L’intelligenza fa comprendere che Dio è la propria coscienza.
Se provo ad immaginare Dio lo vedo indossare un camice verde e una mascherina sul viso, pronto ad allungare le mani di lattice sui resti della sua Creazione; non posso vederlo ma so che sorride compiaciuto mentre si prepara all’intervento con la beata ed incosciente spensieratezza dell’onnipotenza, la stessa del chirurgo che, nel mezzo di una operazione a cuore aperto, si cruccia per le sole vuote preoccupazioni che una vita di indolente compostezza gli riserva.
Non c’è religione che tenga per un ateo che si sostenga.
I credenti pregano quando hanno bisogno d’aiuto. Io aiuto chi mi chiede una mano. Alcuni credenti bestemmiano quando qualcosa non va. Io provo ad aggiustare le cose sbagliate. Ci sono cose per cui il vostro Dio non serve, invece di mettere le manine giunte, provate a sporcarvele un po’.
Se proprio esistesse, vorrei un Dio con la d maiuscola.
Il mondo stesso è una religione.
Chi cerca di darsi ragione della propria esistenza è facile che si smarrisca ma è più facile che aspiri alla divinità.
Lasciati conquistare da chi sta bussando alla porta del tuo cuore.
L’uomo immagina qualcosa al di là di ogni barriera. Piuttosto che il vuoto, l’inutile, l’inesistente, l’atemporale, sentendosi vivo e pensante, immagina Dio. Confrontandosi poi con l’immaginato, vedendosi nudo e sprovvisto, cerca di realizzarlo e attiva in sé una marcia che non avrà mai fine. Così, l’immaginato, per il tramite della potenza della fede, realizza, strada facendo, se stesso.
Con il solo anello che venderebbe il papa sfameremmo l’Africa.
Anche se Dio esiste io lo tratto come mi tratta lui: indifferenza.
Chi si qualifica ateo è uno che non crede nemmeno in se stesso.
Non posso essere solo quel che sono: stimolo palpitante destinato a mirare senz’occhi e senza luce la torturante cruda cecità. Non bastano i tramonti, il cielo, il mare a ridarmi la vita, a darmi senso, a lenire il mio amore sotterrato sotto strati di rabbia e di dolore. Ho bisogno di guida e, senza Dio, nel baratro che attende, come un bimbo, lo traggo dal profondo e me lo invento.
Non credo né in santi né in miracoli, perché vivo di pianti e di ostacoli.
Il dogma è la nemesi del pensiero libero e critico, per cui un libero pensatore non può essere cristiano o musulmano, molti credenti invece osano dichiararsi “liberi”, ma in realtà sono solo incoerenti, ignoranti e spesso anche ipocriti.