Augusto Daolio – Poesia
Sono stato fortunato: ho incontrato la musica, ho incontrato la poesia, ho incontrato l’arte, ho incontrato le parole. Voglio dire che non ho cercato niente.
Sono stato fortunato: ho incontrato la musica, ho incontrato la poesia, ho incontrato l’arte, ho incontrato le parole. Voglio dire che non ho cercato niente.
Un poeta trasforma in petali di rose anche il peggior tormento dell’inferno!
Le poesie sono cristalli che sedimentano dopo l’effervescente contatto dello spirito con la realtà.
La poesia è la madrelingua del genere umano, come il giardino è più antico del campo, la pittura della scrittura, il canto della retorica, la parabola delle argomentazioni logiche, il baratto del commercio.
A volte la poesia è come parlare in solitudine.
Scrivo per celebrare l’amore e l’odio, la bellezza e il pathos. Scrivo per ritrovare la serenità perduta, la gioia di vivere e la poesia del mio animo. Scrivo per collezionismo, perché ho paura della morte, per esorcizzarla. Scrivo per me stesso, perché mai potrei farne a meno. Scrivo nella speranza (spesso vana) di essere scoperto da qualcuno che possa apprezzare e condividere.
La poesia arriva dove niente può arrivareperché il mittente è un cuore pieno di emozionie il destinatario un cuore bisognoso di emozioni.