Barbara Brussa – Accontentarsi
Nell’apparente serenità, spesso si cela una profonda insoddisfazione.
Nell’apparente serenità, spesso si cela una profonda insoddisfazione.
“Accontentati” ma perché devo farlo? Se decido di accontentarmi sminuisco la mia persona, vuol dire che valgo poco, quindi merito il niente… io non lo voglio il niente, io voglio il “tutto” o perlomeno quello che merito, quello che desidero, quello per cui lotto tutti i santi giorni, sono nata senza chiederlo, posso almeno vivere come voglio? Io non ci trovo nulla di sbagliato a non accontentarsi, viviamo in un epoca dove le principesse sposano gli operai e baciano i rospi, dove i cani si innamorano dei gatti e i topi col gatto ci vanno a nozze, e dovrei accontentarmi io? Non se ne parla!
Il vento che sospinge le vele della mia scrittura è la brezza della ricerca, un’indagine volta alla comprensione del perché all’improvviso, quando il sole è alto, le vele spiegate e il respiro di tutto l’universo pare sospingermi, d’un tratto, senza preavviso alcuno, esso possa cessare, piantandomi in asso nel bel mezzo di un ragionamento, di una proposizione.Oggi ulula malinconico, e tiepido fà scivolare lieve la mina ma tutto ad un tratto non sò più che dire… ecco è successo ancora.
Bisogna essere molto forti per sorridere mentre piove su di te. Bisogna aver un cuore di leone per sorridere camminando sotto la pioggia che ti bagna e cerca di oscurare il sole che hai dentro di te.
Accontentati di quello che la vita ti ha dato, sarai il più felice degli uomini.
Non capisco però chi non si accontenta senza chiedersi quanto può e sa ricevere.
Sono per l’essenziale e non per l’eccedenza.