Barbara Brussa – Tristezza
Quando il rumore del dolore viene udito solo da chi lo prova, diventa disperazione.
Quando il rumore del dolore viene udito solo da chi lo prova, diventa disperazione.
Accadde molto tempo fa:quando le mie urla sfinite facevano lacrimare gli occhi impotenti della Luna, e nessun altro riusciva ad udirle; quando me ne andai a cercare i miei cieli azzurri, trovando un sole imbrigliato fra nebbia e gelo… Ma la Primavera arriva sempre, nel cuore di chi ha il coraggio di andarla a cercare, anche in pieno Inverno. Un coraggio che spesso, all’occhio straniero, può sembrare incoscienza; ma la vera incoscienza non è forse continuare a vivere, sapendo di non Vivere? Sapendo che la Vita ti attende altrove? Sua, è la voce sottile che sussurra tra le fronde degli alberi, e sue, le mani benevole che attendono di dare ristoro alla tua anima ferita.Bisogna scegliere se continuare a strascicare i piedi muti sulla fredda pietra, o tentare di spiccare il volo per affondare le mani in una nuvola di Stelle.Scegliere, perché molto dipende da noi. Scegliere, per provare a crearsi un’occasione migliore. O per decidere di non averne diritto…Accadde molto tempo fa:scelsi di provare a Vivere.
La solitudine è sentire lontano chi ti è accanto.
Uno sbaglio non è tale, se non ne si conoscono a priori le conseguenze. Il vero sbaglio, è la reiterazione del “misfatto” con l’aggravante della consapevolezza.
Mi dicono che per stare bene devo tirare fuori tutto quello che ho dentro, ma se si è educati sin da piccoli a non fare trasparire mai nulla è difficile, quasi impossibile, persino le lacrime si nascondono per non farsi notare e tutto resta li sospeso nel limbo di me stessa.
Non piangere ti prego, mi spezza il cuore “sentire” il tuo dolore. Non piangere ti prego, la tua ferita si chiuderà, e su di essa, sono certa, germoglieranno nuovi amori.
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.