Bernardo Panzeca – Frasi sulla Natura
Ho cominciato a credere alle fiabe quando ho visto il sole buttato a pancia in giù, su un tappeto celeste, giocare con tanta e soffice pongo bianca.
Ho cominciato a credere alle fiabe quando ho visto il sole buttato a pancia in giù, su un tappeto celeste, giocare con tanta e soffice pongo bianca.
Estate, eccoti arrivata, mai come questa volta attendere ti sei fatta, ma alla fine, ciò che conta, è che sei giunta. Ci abbraccia il caldo finalmente, sperando che sia duraturo, ovviamente! Si allungano le serate, sì, talvolta fin troppo afose veramente, ma non sarebbe l’estate altrimenti. Bianche divengon le notti nei paesi e nelle città, che si animano di luce e di festività. Porti alle gente la felicità, dal piccolino al grande, con semplicità. Riassumendo in una sol parola queste” menate “, non rimani che tu, estate!
Il mare e il cielo: due immensità sconfinate del pianeta terra.
Difficile afferrare il concetto di nulla. In esso le parole spazio e tempo non hanno più significato. Né esistere sarà una consapevolezza. Quello che c’era non sarà mai esistito, anche quello che sarà, il prima e il dopo si spengono in qualsiasi assenza. Ma anche “assenza” è ormai una inutile astrazione. Se l’ultima macellazione, effettuata da Dio e gli angeli per raggiungere il “paradiso”, la vita eterna di questo universo, la bellezza eterna, e diventare qualcos’altro, mutando le cellule degli universi, in realtà ha raddoppiato la sua energia, consumandolo quindi ad una velocità più che doppia? Eccoli, i due soli. Che sono in realtà uno, splendente di doppia, letale energia.
La natura è una macchina neutra, dice quello che le è stato detto ed ha il senso di chi ce l’ha messo.
Nei momenti peggiori, sento il richiamo del mare, dell’acqua come sostanza fondamentale che fa parte del nostro corpo, e li ascoltando il suo suono perfetto, ritrovo la calma perduta. Ciò che ne esce è una persona nuova ogni volta, purificata nel suo io, nella sua anima. Da quel momento l’appuntamento è al prossimo richiamo che non tarderà ad arrivare e che ancora una volta mi renderà più forte.
Non saprei bene come descrivermi. Ma posso dirvi che ho sempre sentito una forte empatia con l’autunno. Foglie dai colori sgargianti, giornate brevi ma intense, il vento frescolino sulla pelle e quell’atmosfera un po’ malinconica che avvolge tutto. Per non parlare del rumore delle foglie calpestate e dei bellissimi tramonti che danno ancora un po’ di vita alla natura che pian piano va morendo. Oh sì, l’autunno è meraviglioso. Non so se avete capito qualcosa di me da quanto detto sopra, ma nel caso non preoccupatevi, non c’ho mai capito niente nemmeno io.