Carl William Brown – Progresso
Il progresso del genere umano sembra innegabile; un tempo per esempio la giustizia era sempre ingiusta, ora invece, talvolta capita anche il contrario.
Il progresso del genere umano sembra innegabile; un tempo per esempio la giustizia era sempre ingiusta, ora invece, talvolta capita anche il contrario.
Jean-Paul Sartre rifiutò il premio Nobel per la letteratura, tale gesto, oltre a conferirgli il massimo onore e la massima gloria, la dice lunga su cosa egli pensasse degli altri premi letterari.
Certuni potrebbero sdegnosamente dirmi, ma chi era questo Jean-Paul Sartre, ed io non posso che rispondergli di chiederlo a tutti quei bellimbusti che vogliono risparmiare sulla scuola e tenere la gente nella più longeva ignoranza.
Tutta la religione della spontaneità, della libertà, della creatività, della sessualità gronda del peso del produttivismo; anche le funzioni vitali si presentano immediatamente come funzioni del sistema economico. La stessa nudità del corpo, che pretende di essere emancipata e progressista, lungi dal trovare la naturalezza al di là degli abiti, dei tabù, della moda, passa accanto al corpo come equivalente universale dello spettacolo delle merci, per scrivere i suoi segni univoci, che si evidenziano nel linguaggio dei bisogni indotti e dei desideri manipolati.
Il progresso è la legge della vita; l’uomo non è ancora uomo.
Le religioni sono per alcuni quello che sono le macchine per altri, se usate bene servono a vivere meglio.
Lo studioso sociale, come gli scienziati, guarda e osserva la realtà che gli fornisce idee, applicazioni, esperimenti, poi infine conia le definizioni; così ho fatto io, e dopo avere molto indagato e molto studiato sono giunto ad elaborare parecchi concetti che aiutano a meglio costruire la teoria della stupidità della società.
Jean-Paul Sartre rifiutò il premio Nobel per la letteratura, tale gesto, oltre a conferirgli il massimo onore e la massima gloria, la dice lunga su cosa egli pensasse degli altri premi letterari.
Certuni potrebbero sdegnosamente dirmi, ma chi era questo Jean-Paul Sartre, ed io non posso che rispondergli di chiederlo a tutti quei bellimbusti che vogliono risparmiare sulla scuola e tenere la gente nella più longeva ignoranza.
Tutta la religione della spontaneità, della libertà, della creatività, della sessualità gronda del peso del produttivismo; anche le funzioni vitali si presentano immediatamente come funzioni del sistema economico. La stessa nudità del corpo, che pretende di essere emancipata e progressista, lungi dal trovare la naturalezza al di là degli abiti, dei tabù, della moda, passa accanto al corpo come equivalente universale dello spettacolo delle merci, per scrivere i suoi segni univoci, che si evidenziano nel linguaggio dei bisogni indotti e dei desideri manipolati.
Il progresso è la legge della vita; l’uomo non è ancora uomo.
Le religioni sono per alcuni quello che sono le macchine per altri, se usate bene servono a vivere meglio.
Lo studioso sociale, come gli scienziati, guarda e osserva la realtà che gli fornisce idee, applicazioni, esperimenti, poi infine conia le definizioni; così ho fatto io, e dopo avere molto indagato e molto studiato sono giunto ad elaborare parecchi concetti che aiutano a meglio costruire la teoria della stupidità della società.
Jean-Paul Sartre rifiutò il premio Nobel per la letteratura, tale gesto, oltre a conferirgli il massimo onore e la massima gloria, la dice lunga su cosa egli pensasse degli altri premi letterari.
Certuni potrebbero sdegnosamente dirmi, ma chi era questo Jean-Paul Sartre, ed io non posso che rispondergli di chiederlo a tutti quei bellimbusti che vogliono risparmiare sulla scuola e tenere la gente nella più longeva ignoranza.
Tutta la religione della spontaneità, della libertà, della creatività, della sessualità gronda del peso del produttivismo; anche le funzioni vitali si presentano immediatamente come funzioni del sistema economico. La stessa nudità del corpo, che pretende di essere emancipata e progressista, lungi dal trovare la naturalezza al di là degli abiti, dei tabù, della moda, passa accanto al corpo come equivalente universale dello spettacolo delle merci, per scrivere i suoi segni univoci, che si evidenziano nel linguaggio dei bisogni indotti e dei desideri manipolati.
Il progresso è la legge della vita; l’uomo non è ancora uomo.
Le religioni sono per alcuni quello che sono le macchine per altri, se usate bene servono a vivere meglio.
Lo studioso sociale, come gli scienziati, guarda e osserva la realtà che gli fornisce idee, applicazioni, esperimenti, poi infine conia le definizioni; così ho fatto io, e dopo avere molto indagato e molto studiato sono giunto ad elaborare parecchi concetti che aiutano a meglio costruire la teoria della stupidità della società.