Carla Santantonio – Stati d’Animo
Il dolore fa male,ma non fa più paura.
Il dolore fa male,ma non fa più paura.
La finiamo con gli eccessi e gli struggimenti d’animo? Iniziamo a vedere le cose nane per come sono e non lasciandoci ammaliare ed anestetizzare dalle ombre riflesse nelle caverne del nostro cuore? Ho sempre creduto che se riuscissimo a catturare le impressioni, prima che con gli occhi, con il naso e le mani, le sensazioni che ne avremmo tratto sarebbero state complesse, ma nell’ordine del reale; gli occhi sono soggetti a troppi giochi di luce per dirsi obiettivi, come quando sei fuori, esposto troppo a lungo al sole, poi, entri a casa e vedi il sole dappertutto. Funziona più o meno così.
Odio chi si esalta, non sa che dentro ha solo paura, odio chi si vanta, racchiude gelosia verso gli altri, odio chi si dimostra, non vuole apparire per quel che è, odio chi tradisce, dovrebbe esser pagato con la stessa moneta, odio il superiore, sarà inferiore verso qualcuno, amo la vita, perché è piena di sfaccettature.
Per quanto vogliamo dimenticare, il passato è sempre lì che bussa alla porta dei ricordi. Prepotente si fa spazio tra le vie del cuore. Non c’è modo per allontanarlo. Sa che impossibile è dimenticare, sa che potrà essere ricoperto da milioni di gesti, di carezze del presente, ma lui sarà sempre una ferita aperta che non si rimarginerà mai. Sarà quella porta socchiusa, e quella spina nell’anima, che nonostante i nostri sforzi segnerà per sempre il nostro agire e il nostro essere!
Quando il tuo cuore è triste, vai avanti! Quando senti di essere caduta non rimanere lì, amati, stimati, perché sei oro. E se ti dicono “non sei quello di cui ho bisogno” rispondi “no, perché sono molto di più di quello che cercavi”.
Non è obbligatorio essere buoni con tutti, basta essere buoni per le persone giuste.
Non dimenticherò i giorni bui, non scorderò i dolori e la rabbia che ho provato. Non mi dimenticherò di chi li ha causati e inflitti. Ma se oggi sono qui è perché principalmente mi sono sempre e solo ricordata di “me”! Di quanto valga e di quanto poco meritassero coloro che nella mia “fine” abbiano tanto sperato.