Carlo Cavola – Acqua
L’acqua è un elemento bello quanto pericoloso e temibile.
L’acqua è un elemento bello quanto pericoloso e temibile.
In te mare mi perdo mentre parlo, in te mare vivo quel che la vita sottrae. Tu mare, infinito amore, nei tuoi abissi mi perdo alla ricerca di un senso negli abissi di te!
Sentire quell’odore diverso da tutti gli altri,inconfondibile,sentirlo e riconoscerlo,sentirlo solo quando il cielo diventa cupo.Sentire…
Sei proprio come questo mare: immenso ed arcano, che sempre lo senti dire un suo misterioso profondo, che capisci, ma non sai ridirtelo a te stesso con parole comprensibili e determinate; questo mare che ora è calmo ed a stento lo odi ora ansare sulla riva e sembra che sogni, e dopo poche ore è tutto tribulato ed ansimante e appassionato, e non sai il perchè… ma calmo o agitato, silenzioso o irato, il mare ha ogni giorno ed ogni istante un minimo comun denominatore, un significato base unico ed inesorabile, che è la sua grandezza: il senso travolgente di una immane aspirazione all’infinito, al mistero infinito.
Mai piangere sull’acqua versata.
Placidamente si increspa, ondeggiando pigramente sotto il nostro sguardo rapito; riposa tranquillo, beandosi dei sogni, riflettendo la vita.
Non capisco come si possa lavar via come acqua questa pace di te che più non sento, e di me stessa tutto sbiadito il ritratto.Mi guardavo attraverso te, come acqua i tuoi occhi… eppure sei scivolato via, tra piacere e lacrime. Belli i tuoi occhi, due isolotti neri nel mare… distanti, affogo senza te.