Carlo Maria Franzero – Figli e bambini
Beati coloro che possono sempre avere tanta forza da piangere il loro peccato contro il cuore di un padre.
Beati coloro che possono sempre avere tanta forza da piangere il loro peccato contro il cuore di un padre.
Se finisse veramente il mondo vorrei dire a mio figlio che lui è la cosa più bella che la vita mi ha regalato. Un premio? Un regalo? No non proprio, Ma una parte di me che continuerà a vivere oltre me. Lui è il mio sorriso quando non ha forza di nascere, la luce dei miei occhi quando la mia strada si fa buia. Il calore in una fredda notte solitaria, la vibrazione dell’anima quando ti senti morto, la mia bussola quando sono persa, il mio contenuto quando sono vuota. Lui l’essere più bello e grande di qualsiasi altro essere. Lui come ogni bambino vanta della capacità di saperti ripagare con un semplice sorriso ogni dolore, ogni arrabbiatura è quella capacità che purtroppo crescendo spesso perdiamo. A lui e per lui sprecherei le mie ultime parole per dirgli amore mio sei e sarai sempre l’unico uomo che conta per me.
Ti accorgi del tempo che passa non dai primi capelli bianchi, ma guardando i figli che crescono.
“Dimmi mamma”.”Stai uscendo?””Mm… sì”.”Esci con le tue amiche?””Sì mamma”.
C’è al mondo solo una cosa più importante del partorire un figlio: partorire un genitore.
Mi hai messo al mondo, dici di avermi cresciuto, pensi di saper tutto di me, ma in realtà sai una sola cosa: che non sono come mi avresti voluto. Spiacente.
Vorrei tornare negli anni dei nostri padri, per veder se davvero fossero così perfetti. Vorrei che si invertissero i ruoli, vorrebbero tornare subito genitori.