Carlo Maria Martini – Religione
La preghiera è riconoscimento della nostra fragilità e confessione della nostra incapacità.
La preghiera è riconoscimento della nostra fragilità e confessione della nostra incapacità.
Ad un certo punto o Dio c’è o Non c’è dentro di noi, non lo si può inventare.
Nelle profondità della vita, il Signore sa guidarci sempre.
Credere nell’amore equivale a credere in Dio. Nel sentimento dell’amore ci si crede, ma non lo si tocca con mano propria. Non lo si vede… se non con gli occhi del proprio cuore. La stessa dicasi di Dio, ci si crede, ma non lo si tocca, se non come si tocca l’aria, il vento e l’ossigeno. Dio non lo si vede… se non con i propri occhi, guardando ogni giorno la sua stupenda creazione. Quindi è chiaro dedurre che credere nell’amore equivale a credere in Dio. C’è chi, e c’è chi non.
Le cose sante sono rivelate solo agli uomini santi.
Solo i bambini parlano con Dio, i bambini e i vecchi. All’inizio del viaggio acquisisci un’ingenuità sottile che ritroverai solo alla fine. Questa sensibilità permette di percepire la voce suadente dell’infinito. Nel mezzo della vita, invece, c’è solo un deserto di silenzi, un pianoro arido di domande urlate al vento che resteranno prive di risposte.
Alcuni, tratti in inganno dall’ateismo che portavano dentro di sé, immaginarono un universo privo di guida e di ordine, come in balìa del caso.