Cesare Pavese – Poesia
Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.
Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.
Quando lo spirito poetico si scontra con la realtà diventa satira.
Un verseggiatore senza né cuore né anima è, piuttosto che un poeta, una fredda e inanimata penna o tastiera pensante.
Scrivo per celebrare l’amore e l’odio, la bellezza e il pathos. Scrivo per ritrovare la serenità perduta, la gioia di vivere e la poesia del mio animo. Scrivo per collezionismo, perché ho paura della morte, per esorcizzarla. Scrivo per me stesso, perché mai potrei farne a meno. Scrivo nella speranza (spesso vana) di essere scoperto da qualcuno che possa apprezzare e condividere.
La poesia solo in piccola parte si trova negli innumerevoli libri detti di poesia.
Le poesie sono cristalli che sedimentano dopo l’effervescente contatto dello spirito con la realtà.
Che cosa non sonnecchia sotto la scorza di noialtri. Bisognerebbe avere il coraggio di svegliarsi e trovare se stessi. O almeno parlarne. Si parla troppo poco a questo mondo.