Charles Monroe Schulz – Destino
Non temere che la fine del mondo arrivi oggi. In Australia è già domani.
Non temere che la fine del mondo arrivi oggi. In Australia è già domani.
Tempo aggredito, rapito, assoggettato, nelle strade cambiate dalla mano che tutto prende. Ecco il millennio dell’infinito: Cristo ha vinto. Le sue risate di vittoria riecheggiano nello spazio introverso, tra le mura dell’interminabile prigione, l’amara conquista di specchi e di vite replicate sino all’uno finale, dove non resterà altro che non somigli a se stesso, fino ad annullarsi. Assoggettando tutti gli elementi in un grido disperato di morte, re infelice e vittorioso che tutto ha conquistato, niente ha avuto. La mensa è vasta quanto l’universo fino ai suoi limiti. La mensa è l’universo, che sembra dilatarsi nell’immortalità immorale, a prezzo dell’anima. E all’estremo, finirà nel silenzio di conquiste e mattanze lontane di mondi ancora ignari.
Eppure, qualunque cosa tu mi abbia tolto, verrà un giorno in cui tutti ricorderanno ciò che ho detto e sapranno che non mentivo.
Il destino non esiste: è solo una parola pronunciata da arrendevoli menti.
Non credo in un anima che si stacca dal corpo, piuttosto credo che se ci ricordiamo dei nostri cari, li faremo vivere grazie ai nostri pensieri… e così viceversa se qualcuno si ricorderà di noi.
Il giorno inizia e finisce comunque, senza il nostro consenso. Non siamo padroni del tempo, ma solo padroni di dargli un senso.
Chissà se le parole, quando non arrivano al cuore di chi si ama, si perdono sul sentiero dei sogni o ritornano e si incidono sulla parete dei rimpianti delle parole non dette o semplicemente muoiono insieme alla speranza.