È una bella sera d’estate. Ricordo quelle sere d’estate, tanti anni, fa all’Allevamento della Quercia. Sedevamo in circolo e cantavamo mentre qualcuno suonava un banjo. In realtà, non è vero. Nessuno sapeva suonare il banjo, e non cantavamo proprio. Ululavamo solo un bel po’!
La vita è come un libro. Inizi sfogliando una pagina, non sapendo cosa ti aspetta in quella successiva. Man mano vai avanti, ma non sai come finirà. L’importante è arrivare al termine del libro, e rileggere col pensiero ciò che si è lasciato dietro. A quel punto, non dovrai fare più nulla: il libro si chiuderà da sé.
Preoccupata dal tono di voce con cui aveva detto “io e te”. Mi piaceva più di quanto fosse lecito.
Molti leggono di gusto, ma assai pochi al modo giusto.
È molto raro che gli Elfi esprimano il loro parere, poichè i consigli sono doni pericolosi, anche se scambiati fra saggi. E tutte le stade possono finire in un precipizio.
Ho sulle dita parole e tremano le mani prima di cadere sul bianco qualsiasi di un foglio, e l’istante preciso in cui mi sento vivo.
Nelle mie vene non scorre sangue, bensì, inchiostro.