Cirillo Filippo Vescera – Economia e Finanza
La società è il business dei business.
La società è il business dei business.
Mi sono innamorato dell’economia nel momento in cui ho capito quanto fossimo piccoli e impossibilitati a cambiare le cose. Una sorta di Odi et amo: sai che comandano in pochi, sai che nonostante i tuoi sacrifici non potrai mai diventare nessuno in questo campo, sai che potrai elaborare tesi eccezionali ma se scomode a chi comanda non verranno mai prese in considerazione eppure ti lasci trascinare da quegli schemi, da quei modelli, da quelle teorie affascinanti e controverse, talvolta sbagliate, ma capaci di cambiare il mondo.
Se lavoro per te è perché ti piace quello che faccio o forse perché io sono l’unica opzione che ti resta. Ad essere franco non uso occuparmi del motivo, l’importante per me è che tu mi paghi il giusto nel giusto tempo. Altrimenti, non lavorerò più per te.
Come avere fortuna: lancia dalla finestra la cosa più preziosa che hai. Ma non andare a vedere chi la raccoglie. Non aspettarti niente. La fortuna premia gli indifferenti.
Ho già più volte ribadito con fermezza che non credo alla crisi mondiale, che tutto questo è solamente frutto di manovre finanziarie fatte da coloro che tengono i lacci delle marionette che mettono la loro faccia per governare i paesi. Come fanno a prevedere che ci sarà ripresa nel 2013 ma che entro il 2014 aumenterà ancora la disoccupazione? Ripeto: Guerra, lotterie, calcio, e molti altri settori dove ci sono giri di milioni di soldi non sono in crisi.
Il denaro partorisce immotivati bisogni, la sua assenza genera irrinunciabili desideri.
Chi ha un minimo senso di responsabilità per il futuro della specie umana, non può non opporsi alla realizzazione delle grandi opere con cui si vuole rilanciare la crescita economica al livello della potenza tecnologica raggiunta.