Cirillo Vescera – Libri
Scrivo ciò che penso per non essere schiavo del mio inconscio.
Scrivo ciò che penso per non essere schiavo del mio inconscio.
Una fortuna che, alcuni utilizzano aree del cervello, che altri invece, lasciano a pascolare.
Piangeva per la propria impotenza, per la propria terribile solitudine, per la crudeltà degli uomini, per la crudeltà di Dio, per l’assenza di Dio.”Perché hai fatto tutto questo? Perché mi hai condotto qui? Per qual motivo, perché mi torturi così orrendamente?…”
Nulla è deciso, però nulla è per caso. Sei tu l’artefice del tuo destino.
“Quando uso una parola”, Humpty Dumpty disse in tono piuttosto sdegnato, “essa significa esattamente quello che voglio – né di più né di meno.””La domanda è”, rispose Alice, “se si può fare in modo che le parole abbiano tanti significati diversi.””La domanda è,” replicò Humpty Dumpty, “chi è che comanda – tutto qui.”
I tuoi occhi sono lo specchio più limpido che abbia mai visto, ma petite. Quando fingo su me stesso o m’illudo sulla vita, non devo fare altro che guardarti in viso per vedere la verità.
[…] Che cosa pensi della morte, Ray?Penso che la morte è la nostra ricompensa. Quando moriamo andiamo dritto al Cielo del Nirvana e questo è quanto.Ma supponiamo che torni a nascere nel più profondo dell’inferno e che i diavoli ti ficchino in gola delle palle di ferro rovente.La vita già m’ha ficcato in bocca un piede di ferro. Però credo non sia altro che un sogno imbastito da qualche monaco isterico che non comprendeva la pace del Budda sotto l’albero Sacro né quanto a questo la pace di Cristo che guarda dall’alto le teste dei suoi carnefici e li perdona.Cristo ti piace assai non è vero? […].