Claudia Marangoni – Vita
Il tempo potrà anche curare le ferite ma le cicatrici saranno sempre un elogio al passato.
Il tempo potrà anche curare le ferite ma le cicatrici saranno sempre un elogio al passato.
Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, – disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, – così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l’aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l’auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma l’altra metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.
Quando sto lì a chiedermi cosa devo fare, confuso dalla paura di sbagliare, me lo chiedo talmente tante volte che poi, qualunque cosa faccia, non è mai la cosa giusta e a volte neppure quella sbagliata, ma che alla fine mi porta dove non volevo andare. Allora agisco d’istinto, di riflesso, di cuore e poi succeda quello che deve senza nessun rimpianto.
Capita – non di rado – che delle giornate, passivamente, volino via.
L’unico premio della virtù è la virtù.
La vita è come una palla da basket che non va mai dentro il canestro, o va quando ormai siamo sotto di 100.
La vita non è ingiusta, la vita è egoista. Ci offre un sacco di opportunità, di belle serate, ci dona persone stupende, ma poi finito il gioco se le riprende tutte quante.