Cammino piano, mi fermo, penso, rifletto, guardo dietro di me, poi corro ma non fuggo, giro l’angolo e mi fermo a guardare, osservo, non mi piace e allora ricomincio a correre, ho il fiatone, mi tocca rallentare. Ma dove sto andando? Non si fugge al destino.
Io credo che si sia sempre attratti da ciò di cui abbiamo più bisogno, un istinto ci conduce verso le persone che apriranno nuovi orizzonti nelle nostre vite e che le riempiranno di nuova sapienza.
Seguire uno stesso destino non significa essere uguali.
Tu non mi piaci nemmeno un poco e grazie al cielo io non piaccio a te.
Sempre è una parola che non è permessa agli uomini.
Il tempo mette fine ad ogni cosa determinando l’inizio della nuova fine.
Un uomo gradatamente si identifica con la forma del proprio destino; un uomo è, a lungo andare, le proprie circostanze.