Claudio Visconti De Padua – Abitudine
La maggior parte usa il cellulare per parlare, pochi usano il cuore!
La maggior parte usa il cellulare per parlare, pochi usano il cuore!
Oggi è un tempo che non sarà domani.
E adesso che ti sei dileguata sono un sognatore addolorato che fruga invano nelle ceneri dei ricordi, soffiando voracemente su di esso, sperando di trovare frammenti di scintille, capaci a scaldare quest’anima fredda, a ravvivarla di calore come agli albori del nostro amore, quando sentivamo ribollire il sangue dentro prima che il tuo diventasse di ghiaccio!
La mia anima vagava su quell’unico binario, in attesa di arrivare nella stazione del tuo cuore, mia unica destinazione!
Ciò che ci rende avvicinabili è la nostra umiltà, l’umiltà è il vettore dell’amore, nessuno che si professi cristiano ne può essere privo, e non c’è via di mezzo tra l’umiltà e l’orgoglio perché l’orgoglio è dell’essere immondo!
Ho deciso di azzerare i miei ricordi, e ricominciare a sperare, a sperare di sognare.
M’abituerò. M’abituerò ad appoggiare la mia mano al muro, certo, la tua spalla era più morbida, ma devo abituarmi all’idea che non è più qui per sorreggermi. M’abituerò a star zitta, ormai nella stanza accanto non c’è più nessuno che mi ascolti. M’abituerò a fare a meno delle tue scuse inutili, dei tuoi ti amo fasulli, dei tuoi “non posso fare a meno di te”. M’abituerò anche a non amarti più, ma non adesso, col tempo forse. M’abituerò a tutto, ma una cosa è certa, non riuscirò mai ad abituarmi all’idea che mi ci devo abituare.