Claudio Visconti De Padua – Tristezza
Gli parlavo col cuore, ma non poteva ascoltarmi: il suo era solo un muscolo che batteva!
Gli parlavo col cuore, ma non poteva ascoltarmi: il suo era solo un muscolo che batteva!
La nostra storia è finita il giorno in cui mi sono resa conto che trascorrevo più tempo con te nei miei sogni che nella realtà!
Mi ha sempre colpito uno strano aggettivo del dolore: un dolore “sordo”. Il dolore invece (si) sente, eccome!
Le lacrime non vanno trattenute, perché annegare nel dolore? Piangere è un fatto naturale. Se mi sento un magone alla gola e mi sento triste piango con molta naturalezza e mi alleggerisce il cuore e mi fa stare bene, potrei morire forse se mi fosse proibito di farlo. Mia nonna mi diceva che piangere fa bene è liberatorio, non risolve i nostri problemi, ma ci aiuta a sfogarci e a sentirci leggermente meglio, e quando si smette di piangere e si sorride gli occhi diventano belli, non so se e vero, ma si da il caso che i miei dopo sono bellissimi.
Nei momenti in cui la tristezza fa da padrona pensa che tutti i momenti passano e, come passano quelli belli, passeranno anche quelli tristi.
Non morire per chi sa vivere anche senza di te.
E così improvvisamente ho sentito il cuore spalancarsi e riempirsi di amore! Addio a quel vuoto malinconico, addio alla solitudine! Sei entrata in me perché sono fatto di te, come rose profumate sono sbocciate emozioni, e il tuo profumo è come la primavera dai mille fiori! E le tue labbra scarlatte sono un favo di miele nettare per la mia anima, i tuoi capelli ghirlanda di misti aromi m’avvolgono come mille braccia a ripararmi dal vento glaciale del mondo! Dai tuoi occhi non sfuggo sono costellazionistelle splendenti che indicano la rotta da seguire! Parlami amore in questa notte freddala tua voce mi scalda il cuore è musica celeste! Ecco mi accingo alla fonte: Tu la mia sorgente il resto è deserto!