Dacia Maraini – Figli e bambini
I destini familiari si ripetono attraverso le generazioni, quasi una fatalità che si tramanda da padre in figlio, da madre in figlia. Non so se sia una maledizione o una benedizione.
I destini familiari si ripetono attraverso le generazioni, quasi una fatalità che si tramanda da padre in figlio, da madre in figlia. Non so se sia una maledizione o una benedizione.
Un figlio non nato, un giorno sarà inevitabilmente un rimpianto o un rimorso.
La mamma è la creatura che concepisce e custodisce gelosamente l’embrione della vita; lo fa tutto suo, lo alimenta, soffre e gioisce per lui, lo fa candidamente sbocciare in tutte le stagioni. Sei meravigliosa mamma. Un figlio non potrà mai ricambiare tutto ciò che amorevolmente gli dai.
Ricordo quando ti vidi per la prima volta sporgendomi con paura oltre il vetro dell’incubatrice e tu piangevi con quelle tue manine minuscole protese verso l’alto in cerca di qualcuno.E il mio cuore mi diede uno scossone, lo sentii traboccare di un amore infinito verso te, una piccola creatura indifesa ma che già sentivo tenacemente attaccata alla vita. Ricordo l’uscita dalla tua “casa di vetro”, il nostro primo abbraccio, le mie lacrime quando ti ho dato da mangiare la prima volta con il cucchiaino perché avevo paura di non esserne all’altezza, di non riuscire a crescerti tanto piccolo che eri.Ricordo i tanti giorni incerti, le notti insonni, ma ricordo anche i miei sorrisi quando anche tu ridevi con la tua bocca piccola e sdentata e allora sì che le paure sembravano lontane.Sei cresciuto, ma il tempo non è passato in fretta, sei ancora un cucciolo che ha bisogno di me (o forse io più di te?).Sei cresciuto con determinazione e sei bellissimo, fuori e dentro perché tu non conosci il male, la cattiveria, l’odio.Sei Amore, quello più vero, quello puro.
Se vuoi imparare a ridere chiedi consiglio ai bambini, loro lo fanno senza avere nulla tra le mani: potere, successo e neppure dei soldi, e ci riescono benissimo.
Mio figlio stava male, pensavo che il mio grande dolore fosse l’unico ed ho scoperto che in tanti lo condividevano con me!Mio figlio stava morendo, pensavo di morire ed ho scoperto che si continua a vivere per lottare!Mio figlio è guarito, penso di essere rinata due volte ed ho imparato che questa gioia devo condividerla con e per chi non ne ha potuto godere.
Voglio insegnare all’adulto lo stupendo dono del capire il bambino e al bambino lo stupendo dono di non voler diventare adulto.