Dacia Maraini – Guerra & Pace
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
L’argomento era sempre e ancora la guerra, che tutti volevano nascondere come sporcizia immobile sotto il tappeto e che strisciando da serpente riusciva sempre a sporgere la testa oltre i bordi.
Eppure nulla alimenta l’oblio più di una guerra, Daniel.
Se amando troppo si finisce per non amare affatto io dico che l’amore è una amara finzione quegli occhi a vela che vanno e vanno su onde di latte cosa si nasconde mio Dio dietro quelle palpebre azzurre un pensiero di fuga un progetto di sfida una decisione di possesso? La nave dalle vele nere gira ora verso occidente corre su onde di inchiostro fra ricci di vento e gabbiani affamati so già che su quel ponte lascerò una scarpa, un dente e buona parte di me.
Lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.
Quando imperversa la guerra per ottenere la pace bisogna combattere.
Chiedete a coloro che urlano “alla guerra” di combatterla prima di tutto dentro di sé.