Dalila Ferrari – Vita
Se c’è una vita allora c’è un uomo che la vive, l’uomo non è mai semplice quindi la vita non è semplice.
Se c’è una vita allora c’è un uomo che la vive, l’uomo non è mai semplice quindi la vita non è semplice.
Bisogna cercare di fare emergere le proprie qualità nascoste dalla tristezza, dovuta dall’insoddisfazione.
Nella prossima vita, forse, capirò il perché c’era un tempo in cui accadevano le cose, faticavo ad addormentarmi e facevo strani sogni. L’illusione di qualcosa ci accompagna sempre, ci creiamo mondi immaginari è come assumere stupefacenti emotivi senza mai assumere sostanze tossiche. Facciamo si di uscire da questa specie di letargo emotivo, un solo anelito non basta per vivere, ma basta e avanza per morire.
Ho imparato che l’amore arriva al momento giusto, che la maturità viene gradualmente, che la famiglia è tutto, che i buoni amici sinceri sono pochi, che i giorni migliori verranno sempre e soprattutto che la felicità varia a seconda delle scelte che si fanno.
Ormai manca poco al nuovo anno, pensa in un interminabile secondo che separa il vecchio dal nuovo, quanti frammenti ti vita ci sono. Quante vite frammentate, quante vite in frantumi. Quanta eternità sparsa nel tempo e nello spazio c’è in quel secondo. Un secondo dove tutto muore per rinnovarsi.
L’insorgenza di non vivere affascina la controindicazione di ottemperare al dolore.
Con la tua vita terrena scrivi la tua condanna o la tua giustificazione eterna.