Daniela Aspa – Destino
Ho sempre scelto di stare dal lato dei “cattivi”, loro mi hanno insegnato il valore del rispetto che i “buoni” spesso neanche conoscono.
Ho sempre scelto di stare dal lato dei “cattivi”, loro mi hanno insegnato il valore del rispetto che i “buoni” spesso neanche conoscono.
Più tardi, a scuola, era lei che riusciva dove fratelli e cugini fallivano, a lei il maestro invariabilmente chiedeva di fornire la spiegazione corretta. Non solo leggeva, la leggeva il Libro Sacro. Non si accontentava di dire semplicemente ciò che pensava, ma si misurava con l’opinione generale per plasmarsi, come una stella cadente affrontava le tenebre inespicabili per definirsi. E guai a quelli che contraddicevano la sua lettura dell’universo; guai a chiunque cercasse di discutere la sua interpretazione dell’eternità, perché lei demoliva i loro argomenti senza preoccuparsi della loro umiliazione. Era insopportabile. Quando i suoi cugini protestavano contro la sua spietatezza, lei si meravigliava. Non preferite la verità al vostro orgoglio? Chiedeva spalancando gli occhi.
Mio padre mi ha insegnato che l’onestà vince sempre… mi ha mentito… però noi onesti perdiamo, ma con dignità…
Io credo in un destino giusto, un destino privo di crudeltà, io ci credo, ci credo fortemente.
Ogni volta che apro gli occhi so di essere un uomo nuovo, pronto ad affrontare il mondo. Mi immergo nella quotidianità cercando di sedurre la vita, che ahimè a volte mi oppone resistenza, ma oggi non può, oggi chiedo strada e la sfido a starmi dietro. Domani potrei soccombere, oggi no, voglio essere padrone del mio destino come in tanti altri giorni che verranno.
Non so dove vado… ma devo andare.
Insorgo alle grida di chi non mi ascolta. È un affanno per privarmi del sole, come immane è l’assenza mia tra gaudenti vite. Perché Dio sei sordo e cieco della vita mia.