Marcella Santoro – Destino
Non torna più, mi ha abbandonata. La felicità assaporata per un istante se n’è andata. Ma io sono qui, io l’aspetto. Il destino non mi farà questo dispetto!
Non torna più, mi ha abbandonata. La felicità assaporata per un istante se n’è andata. Ma io sono qui, io l’aspetto. Il destino non mi farà questo dispetto!
Il destino di ogni essere umano è tracciato fin dalla sua nascita. Anzi fin dal suo concepimento e oltre; da sempre. La sua esistenza corre lungo un binario predestinato; più o meno diritto, più o meno tortuoso. La sua vita è una parabola più o meno corta, più o meno lunga. Più o meno felice, più o meno infelice. Essa, nonostante il libero arbitrio, è immutabile; così è scritto da sempre nel grande libro della vita che esiste fuori dal tempo e non ha ne principio, ne fine. Noi, poveri mortali, non possiamo conoscere il senso del nostro essere; lo sapremo soltanto quando ci sarà concesso di aprire gli occhi e la mente per prendere visione del grande disegno divino.
Siamo polvere sulla bilancia. Facciamo parte di un grande progetto, ma non siamo noi ad essere al centro dell’universo.
Nulla è per sempre. Tutto ha una fine.
Quando il destino ti riserva solo merda, l’unica strada segnata è quella del vaffanculo.
Tu non puoi giudicaretu non puoi saperenon mi conoscitu non devidire o fareperché io potrei essere il tuo Dio salvatore.
Io sono un serpentestrisceròin cerca di felicità.