Daniele De Patre – Tempi Moderni
Una volta sorridere era normale. Oggi se lo fai sei scemo.
Una volta sorridere era normale. Oggi se lo fai sei scemo.
L’uomo spende tanti soldi per andare sulla luna… io con un tiro vado e torno.
I tabù sociali sono come una prigione… ti incatenano ai voleri e ai capricci della società, ti impongono delle regole non scritte che non hanno alcuna motivazione razionale, e se chiedi perché, l’unica risposta che ti viene data è: “Perché è così”.Perché è sempre stato così, verrà il tempo del cambiamento e della liberazione da queste catene?
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
È meglio un conte che diventa ladro o un ladro che diventa conte?
Si dice che “tante volte è meglio chiudere gli occhi”. Io non ci riesco; però, quando morirò, lo farò. Promesso.
Al giorno d’oggi la cicala, come cantante, guadagnerebbe più della formica.