Daniele De Patre – Vita
Non restare chiuso tra quelle “mura”, apri quella maledetta “porta” ed esci fuori. Comincia a vivere!
Non restare chiuso tra quelle “mura”, apri quella maledetta “porta” ed esci fuori. Comincia a vivere!
Parlo a te uomo, parlo a te che ti sei lanciato in una folle corsa, le cui uniche e orribili mete sono il potere e il successo.Parlo a te, che accecato dal tuo Dio denaro non ti accorgi che stai perdendo proprio quei valori che ti rendono degno di essere chiamato uomo.
Ti rendi conto dell’età che avanza quando tu inizi a parlare come tua mamma e tua mamma parla come parlava tua nonna.
Non serve a niente tornare indietro, per cercare i pezzi, quelli persi, Il tempo li corrode e li rende ruggine. È risaputo che la ruggine non è cosa buona, raccoglierla e portarsela addosso alla lunga corrode anche quello che abbiamo di integro. Apparentemente non ha senso. Ma l’ho ha per me.
La coscienza è quello che ti diceva tua madre prima che tu avessi sei anni.
La vita è come una scatola di cioccolatini, quando finalmente decidi di mangiarli sono già scaduti!
Com’è strano il ciclo della vita, a volte lo sembra.Siamo bambini, abbiamo un totale rapporto di dipendenza dai nostri genitori, poi ad un tratto cresciamo, cominciamo a pensare ai notri futuri figli, alla nostra futura famiglia, andiamo all’università o al lavoro, stacchiamo tutt’insieme qst cordone ombelicale, ci allontaniamo, e, a volte, quando ormai sembra troppo tardi, ci ritroviamo a parlare con degli “sconosciuti”, con persone alle quali offri ormai solo una misera parte della tua vita, con cui condividi solo pochi istanti, almeno paragonandoli a quelli di prima. E poi un piccolo gesto, un abbraccio, un bacio, una telefonata, una parola detta al momento giusto, e quel varco che sembrava per un attimo essersi formato, viene superato nuovamente dall’ancestrale legame di sangue.
Parlo a te uomo, parlo a te che ti sei lanciato in una folle corsa, le cui uniche e orribili mete sono il potere e il successo.Parlo a te, che accecato dal tuo Dio denaro non ti accorgi che stai perdendo proprio quei valori che ti rendono degno di essere chiamato uomo.
Ti rendi conto dell’età che avanza quando tu inizi a parlare come tua mamma e tua mamma parla come parlava tua nonna.
Non serve a niente tornare indietro, per cercare i pezzi, quelli persi, Il tempo li corrode e li rende ruggine. È risaputo che la ruggine non è cosa buona, raccoglierla e portarsela addosso alla lunga corrode anche quello che abbiamo di integro. Apparentemente non ha senso. Ma l’ho ha per me.
La coscienza è quello che ti diceva tua madre prima che tu avessi sei anni.
La vita è come una scatola di cioccolatini, quando finalmente decidi di mangiarli sono già scaduti!
Com’è strano il ciclo della vita, a volte lo sembra.Siamo bambini, abbiamo un totale rapporto di dipendenza dai nostri genitori, poi ad un tratto cresciamo, cominciamo a pensare ai notri futuri figli, alla nostra futura famiglia, andiamo all’università o al lavoro, stacchiamo tutt’insieme qst cordone ombelicale, ci allontaniamo, e, a volte, quando ormai sembra troppo tardi, ci ritroviamo a parlare con degli “sconosciuti”, con persone alle quali offri ormai solo una misera parte della tua vita, con cui condividi solo pochi istanti, almeno paragonandoli a quelli di prima. E poi un piccolo gesto, un abbraccio, un bacio, una telefonata, una parola detta al momento giusto, e quel varco che sembrava per un attimo essersi formato, viene superato nuovamente dall’ancestrale legame di sangue.
Parlo a te uomo, parlo a te che ti sei lanciato in una folle corsa, le cui uniche e orribili mete sono il potere e il successo.Parlo a te, che accecato dal tuo Dio denaro non ti accorgi che stai perdendo proprio quei valori che ti rendono degno di essere chiamato uomo.
Ti rendi conto dell’età che avanza quando tu inizi a parlare come tua mamma e tua mamma parla come parlava tua nonna.
Non serve a niente tornare indietro, per cercare i pezzi, quelli persi, Il tempo li corrode e li rende ruggine. È risaputo che la ruggine non è cosa buona, raccoglierla e portarsela addosso alla lunga corrode anche quello che abbiamo di integro. Apparentemente non ha senso. Ma l’ho ha per me.
La coscienza è quello che ti diceva tua madre prima che tu avessi sei anni.
La vita è come una scatola di cioccolatini, quando finalmente decidi di mangiarli sono già scaduti!
Com’è strano il ciclo della vita, a volte lo sembra.Siamo bambini, abbiamo un totale rapporto di dipendenza dai nostri genitori, poi ad un tratto cresciamo, cominciamo a pensare ai notri futuri figli, alla nostra futura famiglia, andiamo all’università o al lavoro, stacchiamo tutt’insieme qst cordone ombelicale, ci allontaniamo, e, a volte, quando ormai sembra troppo tardi, ci ritroviamo a parlare con degli “sconosciuti”, con persone alle quali offri ormai solo una misera parte della tua vita, con cui condividi solo pochi istanti, almeno paragonandoli a quelli di prima. E poi un piccolo gesto, un abbraccio, un bacio, una telefonata, una parola detta al momento giusto, e quel varco che sembrava per un attimo essersi formato, viene superato nuovamente dall’ancestrale legame di sangue.