Daniele Tartaglione – Libri
Avere una relazione è come leggere un libro, non si saprà il finale fino a che non si sarà arrivati all’ultima pagina.
Avere una relazione è come leggere un libro, non si saprà il finale fino a che non si sarà arrivati all’ultima pagina.
O inventare nuovi usi per le parole, usi talvolta assurdi, per aiutare ad allentare la stretta delle forme abituali del linguaggio.
A volte è meglio non rivangare il passato.
Se vuoi conoscere veramente una persona, chiedigli il divorzio!
Possa svegliarsi fra i tormenti! – gridò Heathcliff con una spaventosa veemenza, picchiando i piedi, ruggendo di dolore in un improvviso parossismo d’irresistibile passione. – Sì, sì, bugiarda fino alla fine! Dov’è dunque? Non là… non in cielo… scomparsa, dove? Ah, tu dicevi che non t’importava nulla delle mie sofferenze! Ed io faccio una preghiera, e la ripeterò fin che la mia lingua si secchi: Catherine Earnshaw, possa tu non trovar mai riposo fin ch’io vivo! Tu dici che io ti ho uccisa: tormentami, allora. Le vittime perseguitano i loro assassini, io credo. Io so di fantasmi che hanno errato sulla terra. Sta sempre con me… prendi qualunque forma… rendimi pazzo! Ma non lasciarmi in questo abisso, dove non ti posso trovare! Oh Dio, è impossibile! Non posso vivere senza la mia vita, non posso vivere senza la mia anima!
Mi piacciono quelle stagioni in cui quando passeggi cerchi il sole, in cui se c’è un lato della strada all’ombra e l’altro con il sole attraversi la strada per sentirlo. Molto meglio di quando passeggi d’estate e attraversi la strada per evitarlo.
Un libro nasce anche per ricordare che niente potrà mai uccidere l’immaginazione.