Daniele Tartaglione – Ricordi
Aveva l’aria di qualcuno che avesse perso qualcosa, e dava l’impressione che quel qualcosa o qualcuno lo cercasse ovunque andasse.
Aveva l’aria di qualcuno che avesse perso qualcosa, e dava l’impressione che quel qualcosa o qualcuno lo cercasse ovunque andasse.
In fondo si inventa soltanto con il ricordo.
La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina ch’io ero a sei, a dieci anni, ma come se l’avessi sognata. Un sogno bello, che il menomo richiamo della realtà presente può far dileguare. Una musica, fors’anche: un’armonia delicata e vibrante, e una luce che l’avvolge, e la gioia ancora grande nel ricordo.
Avete mai provato a sfogliare la vostra vita all’indietro così come se fosse un album fotografico? Così che ogni istantanea di un periodo della tua vita in particolare, triste o felice che sia, di un luogo, lontano o vicino che sia, e di una persona cara od odiata che sia, per un secondo ti perfora la testa di ricordi, di emozioni, di nostalgie, come una sbronza andata a male che non ti riesce di curare.
Spesse volte i ricordi recano solo dolori, ma quando chiudi gli occhi e pensi, è meravigliosa quella sensazione che si prova a ricordare dei momenti che hai condiviso con delle persone importanti.
Il ricordo, quasi una poesia indimenticabile!
Oggi come ieri, il ricordo presente. Ha segnato la tua vita per sempre.