Danilo Ascoli – Figli e bambini
I figli sono come una spugna… assorbono assorbono… e poi passa la prima persona e li strizza così che si dimenticano anche dei loro genitori…
I figli sono come una spugna… assorbono assorbono… e poi passa la prima persona e li strizza così che si dimenticano anche dei loro genitori…
Un figlio e sua madre formeranno sempre un unico calco d’amore, anche quando si divideranno, ma non si separeranno mai.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
Non sottovalutare mai bambini, oggi come oggi stupiscono chiunque per le loro domande.
Per buon senso e giustizia, in una grande famiglia all’educazione dei figli deve pensarci unicamente il padre, non gli estranei.
Una notte il padre sentì il figlio che pregava nella sua stanza: Signore, fa che io diventi forte come il mio papà. Più tardi, quella stessa notte, il padre pregò: Dio, fa che io sia l’uomo che mio figlio si aspetta.
Ciascuno è figlio della propria gioventù.