Dante Alighieri – Morte
Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.
Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.
Qual è quel cane ch’abbaiando agugna, e si racqueta poi che ‘l pasto morde, chè solo a divorarlo intende e pugna, cotai si fecer quelle facce lorde dello demonio Cerbero, che ‘ntrona l’anime sì, ch’esser vorrebber sorde.
Chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l’abbandona morirà sulla croce.
Non ucciderei mai un uomo: non tanto perchè sia un uomo degno di vita, quanto perchè non ucciderei mai.
Di qui a cent’anni, tanto varrà il lino quanto la stoppa.
Da ogni altra cosa è possibile metterci al sicuro, ma rispetto alla morte noi tutti abitiamo una città senza mura.
Per dormire ci sarà l’eternità.